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Perchè si sogna? Le cose che non sai tra scienza e psicologia
Il sonno svolge un ruolo essenziale nel migliorare le nostre capacità mentali, e rientra a pieno titolo tra gli aspetti coinvolti nel nostro processo cognitivo.
Quando ci si addentra nell'argomento dei sogni, è comune porsi la seguente domanda: "Ma tutti sogniamo?". Per farla breve, la risposta è “Sì”, sebbene alcuni di noi non riescano a ricordare i dettagli dei propri sogni, mentre altri conservano una memoria vivida delle proprie esperienze oniriche.
Perché sogniamo?
Secondo uno studio neurofisiologico che ha indagato le basi neurali dei sogni, ci sono diverse aree cerebrali coinvolte nei sogni. A quanto pare, nelle persone che conservano il ricordo dei sogni, è coinvolta una specifica area cerebrale, la corteccia frontale, con una precisa frequenza elettrica, mentre, nelle persone che ricordano poco, è stata individuata l'attivazione della corteccia temporale destra.
A quanto pare, la nostra mente sfrutta i sogni anche per consolidare la nostra memoria. In uno studio condotto nel 2010, ai partecipanti veniva richiesto di trovare l’uscita in un labirinto virtuale: è emerso che i soggetti che si prendevano piccole pause per dormire, e che sognavano del labirinto, ottenevano prestazioni notevolmente migliori nel compito rispetto a coloro che avevano solo pensato al labirinto o a chi aveva dormito senza sognare nulla a riguardo. Questo suggerisce che i sogni potrebbero avere un legame con i processi di memoria e indica che alcune attività neurali avvengono specificamente durante il sonno.
Inoltre, sembra che i sogni siano una sorta di attività cerebrale che la mente mette in atto per mantenere il nostro cervello attivo durante il sonno. La teoria dell'attività continua del sogno suggerisce che i sogni ci aiutino a consolidare e creare nuove memorie e a mantenerci pronti per affrontare le sfide cognitive della vita di tutti i giorni.
I sogni possono anche svolgere un ruolo nell'esercitare le nostre reazioni istintive. Ad esempio, sognare di affrontare situazioni di pericolo potrebbe servire come un meccanismo di pratica per le nostre risposte istintive nella vita reale.
A livello psicologico, c'è una prospettiva interessante legata al ruolo terapeutico dei sogni. Sembrerebbe che durante la fase REM, nonostante si possano vivere esperienze traumatiche nei sogni, i neurotrasmettitori dello stress siano meno attivi. Questo potrebbe indicare che uno dei benefici dei sogni è quello di ridurre lo stress legato a esperienze dolorose, favorendo così il processo di guarigione. Infatti, diversi psicologi affermano che i soggetti che soffrono di disturbi dell'umore potrebbero trarre vantaggio dai sogni, poiché questi sembrano giocare un ruolo importante nel gestire le sintomatologie correlate a tali condizioni.