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Vitamina D e stagione fredda: perché è importante e come integrarla in modo sicuro
17 novembre 2025

Vitamina D e stagione fredda: perché è importante e come integrarla in modo sicuro

La vitamina D, conosciuta anche come “vitamina del sole”, rappresenta un elemento essenziale per la salute generale dell’organismo.

Se da un lato la sua principale funzione riguarda l’assorbimento di calcio e fosforo a livello intestinale, due minerali indispensabili per mantenere ossa e denti forti, questo elemento contribuisce anche al corretto funzionamento del sistema immunitario, muscolare e nervoso, supportando l’organismo nel prevenire infezioni e mantenendo un equilibrio metabolico stabile.

Perché integrare vitamina D in inverno

Durante la stagione fredda, il corpo tende a produrre meno vitamina D a causa della ridotta esposizione ai raggi solari: i raggi ultravioletti B (UVB), infatti, sono responsabili della sintesi di questa vitamina a livello cutaneo, ma in inverno il sole è meno intenso e si trascorrono più ore al chiuso. Questo comporta un rischio maggiore di carenza, che può manifestarsi con sintomi come stanchezza, debolezza muscolare, dolori articolari o maggiore vulnerabilità alle infezioni respiratorie.

Nei bambini, un deficit prolungato di vitamina D può causare problemi di crescita e fragilità ossea, mentre negli adulti può favorire condizioni come osteomalacia od osteoporosi.

Per tali ragioni, integrare questa vitamina nei mesi invernali diventa fondamentale non solo per la salute delle ossa, ma anche per rafforzare le difese immunitarie, ridurre l’incidenza delle malattie stagionali e migliorare il tono dell’umore, spesso influenzato dalla minore luce solare.

Come integrarla in maniera efficace e sicura

Per mantenere adeguati livelli di vitamina D durante l’inverno, si possono adottare strategie che combinano alimentazione, esposizione alla luce naturale e, se necessario, integrazione.

Dal punto di vista alimentare, i cibi più ricchi di vitamina D sono:

  • pesce grasso come salmone, tonno, aringhe e sgombro;

  • tuorlo d’uovo;

  • fegato e latticini interi;

  • funghi coltivati al sole;

  • alimenti fortificati, come cereali o bevande vegetali arricchite con vitamina D.

Tuttavia, la sola dieta difficilmente copre il fabbisogno giornaliero di chi vive in zone poco soleggiate o trascorre molte ore in ambienti chiusi. In questi casi, gli integratori di vitamina D sono disponibili in diverse formulazioni e contengono principalmente vitamina D3 (colecalciferolo), più biodisponibile rispetto alla vitamina D2 (ergocalciferolo).

Prima di iniziare un’integrazione, è però essenziale consultare il medico o il farmacista, che potrà consigliare il dosaggio più adatto in base all’età, allo stile di vita e ai valori ematici individuali. Un’assunzione eccessiva, infatti, può portare a ipercalcemia, una condizione caratterizzata da un eccesso di calcio nel sangue con possibili conseguenze per reni e tessuti molli.

Se vuoi saperne di più, contattaci! I nostri professionisti saranno felici di aiutarti.

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